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Rimborsi automatici per gli obbligazionisti truffati: ecco come funzionerà


Oltre metà degli obbligazionisti subordinati di banca Etruria, Carichiate, CariFerrara e Banca Marche potranno avere rimborsi automatici.

Poche ore fa, a distanza di qualche ora dal via libera dell’UE alle misure di supporto “privatistico” del fondo salva banche, è stato emanato il decreto di salvataggio che è stato illustrato da Renzi e Padoan.

Per conoscere le misure nel dettaglio bisognerà attendere la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, ma in sostanza pare si tratti di un provvedimento che è in grado di tutelare in maniera automatica gli obbligazionisti più deboli da un punto di vista redditizio.

Chi sarà rimborsato?

Il rimborso forfettario sarà automatico e scatterà per coloro i quali hanno acquistato i titoli prima del 12 giugno 2014 e ha un reddito medio-basso, cioè che non sia al di sopra dei 35mila euro annui, e, ancora, possieda un patrimonio mobiliare al di sotto dei 100mila euro.

Nella pratica si parla di poco più di 5mila investitori sui 10mila coinvolti. Coloro i quali hanno acquistato successivamente al giugno 2014 (data in cui è stata emessa la Direttiva UE sul sistema bancario), resteranno fuori 158 persone. Questi ultimi avranno comunque la possibilità di ricorrere all’arbitrato, allo stesso modo di come faranno tutti coloro i quali avendo acquistato i titoli entro quella data, hanno però un reddito o un patrimonio mobiliare più alto dei parametri fissati.

Quanto verrà rimborsato agli obbligazionisti?

Agli obbligazionisti sarà rimborsato l’80% del valore dei titoli, tuttavia ma al totale sarà sottratta una quota del rendimento già goduto: questo corrisponderà nel calcolo alla differenza tra il valore di un Btp di analoga durata e il rendimento dell’obbligazione stessa (naturalmente solo nel caso che il titolo bancario abbia reso di più di quello di Stato).

Quanto costa allo stato il rimborso degli obbligazionisti?

Non sarà naturalmente necessario pagare nulla né in qualità di obbligazionisti, né nella più generica qualità di contribuenti, si tratta insomma di un intervento a costo zero per il bilancio statale perché graverà direttamente sul sistema bancario. Il fondo dovrebbe poter essere incrementato dalle vendite delle quattro banche “rinnovate” (le cosiddette “good bank”) e dai crediti d’imposta generati dalle imposte anticipate differite (Dta). Quel che è certo è che la UE non potrà aver da dire al riguardo, Padoan ha difatti tenuto a precisare che le banche pagheranno una quota, assimilata da Bruxelles ad una garanzia pubblica, per poter continuare a godere del meccanismo Dta, questi soldi che le banche pagheranno allo Stato saranno da quest’ultimo utilizzati per aumentare il fondo per i rimborsi, mentre il resto andrà in misure per la competitività.


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