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Mutui: se i tassi non si abbassano chiedi il rimborso


Avete un mutuo a tasso variabile o misto e non state vedendo un abbassamento dei tassi di interessi applicati (e di conseguenza della rata)? Dovreste verificare se la banca sta riducendo il tasso applicato in relazione all’abbassamento del costo del danaro: in caso contrario vi spetta un rimborso. Vediamo perchè.

Come è composto il tasso del mutuo?

Sui mutui variabili il tasso applicato corrisponde alla somma tra l’Euribor (l’indice dei finanziamenti variabili) e lo spread, che costituisce di fatto il guadagno della banca. Per conseguenza quando l’Euribor è negativo, esso deve essere tolto dallo spread.

Euribor sotto lo zero e mutui: un esempio semplificato.

Se l’Euribor è all’ 1% e lo spread è al 2%, allora il totale del tasso applicato dovrebbe essere di 3%.

Ma se l’Euribor è a -0,4% e lo spread resta al 2% allora il tasso di interesse totale da pagare dovrebbe essere l’1,6% (ovvero 2% – 0,4%).

Ma non è sempre così. Molti mutuatari difatti si sono ritrovati una rata calcolata con un tasso molto basso, ma comunque superiore a quanto dovuto. Si tratta del cosiddetto clausola “floor”.

Mutui con tasso variabile: cos’è la clausola floor

La clausola “floor” è un artificio che non è sempre stabilita dai contratti (per la precisione non lo è quasi mai) e che prevede che al parametro di indicizzazione venisse applicato un valore zero quando l’Euribor diventa negativo. Questo ha trasformato, come ha sottolineato Confconsumatori, molti mutui in prodotti con un tasso minimo, pari allo spread.

La banca d’Italia condanna la pratica dei tassi minimi e la clausola floor

La pratica descritta è stata criticata formalmente da Banca d’Italia che ha richiamato le banche ad applicare correttamente i tassi di interessi e quindi a considerare la diminuzione dell’Euribor negativo. Ecco come si esprimeva la nota inviata: “Sono emerse ipotesi in cui gli intermediari hanno neutralizzato l’erosione dello spread derivante dal sopravvenuto valore negativo del parametro, attribuendo a quest’ultimo valore pari a zero. Ciò ha determinato l’applicazione di tassi di interesse non allineati con le rispettive previsioni contrattuali”. Secondo Bankitalia dunque gli istituti devono astenersi da questa pratica. Ma Confconsumatori aggiunge che chi avesse avuto tale trattamento dovrebbe poter richiedere il rimborso di quanto pagato indebitamente.

Clausola floor e tassi minimi: come richiedere il rimborso?

Per poter chiedere il rimborso la prima cosa da fare è verificare che siano stati applicati dei tassi minimi e che tale condizione non fosse prevista dal contratto. Qualora non sia indicato il “tasso minimo” o il “floor” e quest’ultimo sia stato nei fatti applicato dall’istituto di credito, l’utente può chiedere la restituzione di quanto ingiustamente corrisposto. Il primo passaggio per richiedere il rimborso naturalmente è quello di mettere in mora la banca, intimandola a ricalcolare le rate da quando l’Euribor è sceso sotto a zero. In caso di rifiuto sarà necessario procedere per vie legali.


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