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Se il partner ti strappa il cellulare per leggere i messaggi è reato

  • Immagine del redattore: avvocatocapizzano
    avvocatocapizzano
  • 3 lug 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Se la tua fidanzata (o il tuo fidanzato) ti ha ordinato categoricamente di consegnargli il tuo cellulare per perquisirlo e verificare che tu non lo stia tradendo e, di fronte al tuo rifiuto, fa di tutto per sottrartelo, sino a prenderlo con la forza, commette il reato di rapina. Una parola, questa, che può sembrare eccessiva per un tipico diverbio tra partner, ma la Cassazione [1], appena espressasi su tale punto, non ha dubbi in proposito: sottrarre un oggetto a un’altra persona, quando questa lo tenga ben stretto, fa scattare la rapina. Diversamente, se la violenza avviene solo sulla cosa e solo indirettamente sulla persona, scatta invece il reato di scippo (o meglio detto “furto con strappo”).

Se il cellulare viene spiato segretamente

Il cellulare è, oggigiorno, il più capiente ricettacolo di indizi di tradimento: ecco perché riuscire ad impossessarsi dello smarphone del proprio compagno (o compagna) significa procurarsi le prove di una eventuale infedeltà. Prove che, tuttavia, la legge poi non consente di utilizzare in processo perché ottenute in violazione dell’altrui privacy. Difatti, il codice di procedura civile [2] stabilisce che le prove acquisite in violazione dei divieti stabiliti dalla legge non possono essere utilizzate (esistono, però, a riguardo alcuni precedenti giurisprudenziali[3] che riconoscono la possibilità di portare, al giudice, come prova dell’altrui adulterio, gli sms e le email acquisite di nascosto).

Quindi, anche nell’ipotesi in cui il partner riesca a mettere le mani sul cellulare del compagno o del coniuge, senza bisogno di usare la violenza o la minaccia, ma semplicemente approfittando dell’altrui distrazione, potrebbe non portare a grandi risultati: l’eventuale prova della relazione adulterina, recuperata attraverso sms, email o conversazioni via Whatsapp, infatti, non potrebbe essere comunque “portata” in processo. Fermo restando, comunque, il rischio di esseredenunciati per violazione della privacy.

Se il cellulare viene sottratto con la violenza

Le cose vanno peggio, invece, a chi preleva l’altrui cellulare con la forza dalle mani altrui: non c’è bisogno di commettere gesti particolarmente violenti, poiché per il reato di rapina basta il semplice appropriarsi di una cosa particolarmente aderente al corpo di chi la detiene (si pensi al cellulare stretto nella mano o conservato nella tasca del pantalone).

[1] Cass. sent. n. 24297/2016 del 10.06.2016.

[2] Art. 191 cod. proc. civ.

[3] Cfr. Trib. Torino, ord. dell’8.05.2013.


 
 
 

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