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Bonus ristrutturazione anche al convivente


Anche il convivente di fatto, che sostenga delle spese con il proprio portafoglio per ristrutturare la casa comune al partner può usufruire delle detrazioni fiscali delle spese per lavori di ristrutturazione (cosiddetto Bonus Ristrutturazioni). A chiarirlo è la risoluzione di oggi [1], con cui l’Agenzia delle Entrate spiega che, in caso di interventi di recupero del patrimonio edilizio il convivente non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi medesimi che ne sostiene i costi può fruire della stessa agevolazione spettante ai familiari conviventi, anche se non è titolare di un contratto di comodato.

Ai fini dello sconto fiscale, la legge richiede la disponibilità dell’immobile. Nel caso del convivente di fatto tale disponibilità è insita nella convivenza stessa, senza necessità che ci sia quindi un contratto con il partener.

Ricordiamo che il bonus ristrutturazioni per il recupero del patrimonio edilizio [2] si applica alle spese sostenute dai contribuenti che possiedono o detengono un immobile sul quale sono effettuati gli interventi, o dai familiari con loro conviventi al momento dell’inizio dei lavori.

La legge [3] sulle unioni civili, pur non equiparando la convivenza di fatto all’unione fondata sul matrimonio, ha attribuito valore giuridico a questa formazione sociale, rilevando un “legame concreto” tra il convivente e l’immobile destinato a dimora comune.

Le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio dal convivente more uxorio sono, pertanto, detraibili come quelle effettuate dai familiari conviventi.

[1] Ag. Entrate risoluzione n. 64/E.

[2] Art. 16-bis del Tuir

[3] L. n. 76/2016.

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