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Separazione: che fine fa il conto corrente cointestato?

  • Immagine del redattore: avvocatocapizzano
    avvocatocapizzano
  • 12 ott 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Se ti stai per separare con tua moglie o tuo marito e, tra i beni da dividere, c’è anche un conto corrente cointestato, questo va ripartito tra di voi in parti uguali. Così, ad esempio, se nel conto ci sono mille euro, 500 andranno alla moglie e 500 al marito. Questo vale sia nell’ipotesi in cui la coppia sia in regime di comunione dei beni che in regime di separazione dei beni, ma in quest’ultimo caso con una deroga. Procediamo con ordine.

Marito e moglie in comunione dei beni

Se la coppia in comunione dei beni si separa, il conto intestato a uno solo dei due o cointestato a entrambi va diviso in parti uguali.

Per esempio: se il conto corrente è intestato solo al marito oppure è cointestato al marito e alla moglie (affinché quest’ultima possa effettuare le operazioni allo sportello o al bancomat), al momento della separazione l’eventuale residuo presente sul conto andrà ripartito al 50% tra i due.

Marito e moglie in separazione dei beni

Se la coppia in separazione dei beni si separa, il conto intestato a uno solo dei coniugi rimane di proprietà di questi e non andrà diviso.

Viceversa, il conto corrente cointestato andrà diviso in quote uguali. Infatti, in base alla nostra legge, il conto corrente cointestato si presume appartenere al 50% a ciascuno dei due coniugi. Tuttavia, in questa ipotesi (a differenza di quella della coppia in comunione dei beni) è consentito a uno dei due coniugi di dimostrare il contrario, ossia che il deposito è stato costituito solo con i propri soldi. Così, ad esempio, se il marito dà prova che il conto corrente è stato alimentato solo grazie al versamento delle mensilità del proprio stipendio – puntualmente depositato in banca dal datore di lavoro – o col denaro proveniente da una eredità, ma che questi aveva deciso di intestare il rapporto bancario anche alla moglie affinché questa provvedesse alle spese di gestione familiare, egli potrà rivendicare la proprietà integrale delle somme; quindi, il saldo attivo non andrà diviso.

La dimostrazione della proprietà esclusiva del denaro presente in conto corrente deve essere fornita al giudice della separazione in caso di disaccordo tra i coniugi. Qualora vi sia pericolo che il coniuge cointestario prelevi indebitamente delle somme di denaro dal conto corrente comune prima della pubblicazione della sentenza di separazione, l’altro coniuge può chiedere al giudice il sequestro del conto stesso.

Inoltre se, durante il matrimonio, uno dei due coniugi ha prelevato più della metà del denaro dal conto cointestato, all’atto della separazione dovrà restituire all’ex il 50% di tale denaro, a meno che dimostri di aver speso detti soldi per la famiglia. A tale conclusione è giunta stamane la Cassazione [1]. Secondo infatti la Corte, se il coniuge che ha prelevato i soldi dal conto corrente cointestato non prova che ha li ha spesi per la famiglia va condannato a restituirli una volta che la comunione viene sciolta.

[1] Cass. sent. n. 20457/16 dell’11.10.16.

Fonte: La legge per tutti

 
 
 

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