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Mantenimento dei figli, come ottenere una riduzione

  • Immagine del redattore: avvocatocapizzano
    avvocatocapizzano
  • 15 feb 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

L’assegno di mantenimento per i figli, che deve versare il genitore non convivente, non deve per forza essere una somma costante e uguale per tutti i mesi. Ben potrebbe aversi un contributo scalare, che per alcuni mesi è inferiore ad altri e per altri viene addirittura sospeso. È quanto ha chiarito la Cassazione con una recente sentenza [1] che, certamente, crea nuovi spiragli per concedere un maggior respiro al genitore obbligato. La Corte supera così il suo tradizionale orientamento [2] secondo cui la somma disposta a carico del genitore non convivente, quale contributo per il mantenimento dei figli minori o non autosufficienti, è un onere annuale, ripartito mensilmente poi, per comodità di calcolo: il che comporterebbe che l’importo è costante e sempre uguale. Ma andiamo per gradi.

Come ottenere una riduzione del mantenimento ai figli

Oltre a ciò, ovviamente, resta sempre possibile ottenere, con un ricorso al giudice, una riduzione del mantenimento ai figli se sopraggiungono circostanze nuove come, ad esempio:

  • una nuova famiglia con nuovi figli a carico del genitore obbligato al versamento dell’assegno;

  • una riduzione della capacità lavorativa del genitore obbligato, dovuta a una malattia sopraggiunta dopo la sentenza che ha determinato il predetto assegno;

  • la perdita di lavoro o una riduzione dello stipendio.

Se la madre con la quale i figli convivono inizia una convivenza con un altro uomo, l’ex marito non è più tenuto a versare il mantenimento in favore di quest’ultima, ma resta obbligato ancora nei confronti dei figli, per i quali il diritto all’assegno permane fino all’indipendenza economica (salvo dimostri che l’assenza di reddito e lavoro dipende solo da loro colpa).

Tuttavia la presenza di un’altra figura convivente con la madre, che provveda al mantenimento della famiglia, può consentire al padre naturale di ottenere una decurtazione dell’assegno di mantenimento. È questo il caso deciso dalla Cassazione: all’ex marito è stata riconosciuta una riduzione della somma da versare ai figli avendo dimostrato l’apporto economico, fornito alla madre dei bambini, dal suo nuovo convivente. Il padre è stato così sollevato dall’obbligo di versare il mantenimento ai figli nei mesi di luglio ed agosto, mentre per le mensilità di giugno e settembre, ha ottenuto una riduzione del 50%.

note

[1] Cass. sent. n. 2770/2017 del 2.02.2017.

[2] Cass. sent. n. 566/01 e n. 9047/94.

Fonte: la legge per tutti


 
 
 

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